Le origini

Quali reti si sono collegate tra loro nella rete definita INTERNET ?

Facciamo un passo indietro...

Quando nel 1957 l’Unione Sovietica (che ha cessato di esistere nel 1991) lanciò il primo satellite artificiale (Sputnik), il governo degli Stati Uniti reagì costituendo ARPA (Advanced Resaerch Project s Agency). Da quel momento un fiume di dollari provenienti dal Pentagono (Ministero della Difesa degli USA) si riversò sulle università americane che presentavano progetti (anche i più “stravaganti” per l’epoca) che avrebbero potuto avere un utilizzo militare.

Nel 1966, Larry Roberts illustrò un progetto per un nuovo tipo di rete di telecomunicazioni: far sì che le informazioni transitassero da un computer ad un altro senza che alcun computer fosse centrale o dirigesse tutti gli altri; L’obiettivo era di fare circolare le informazioni anche nel caso in cui i nemici (cioè i sovietici) avessero distrutto una parte del sistema delle telecomunicazioni.

Per fare questo occorrevano: cavi telefonici che mettessero in collegamento tra loro i computer; nodi, cioé dei punti di intersecazione dove più cavi telefonici si potevano scambiare la trasmissione dei dati; su ogni nodo doveva essere presente un computer.. Più erano i nodi, più sarebbe stato difficile per i nemici interrompere le trasmissioni dei dati...Ma prima di arrivare a questa rete di cavi telefonici, c’erano altri problemi da risolvere.

  1. Come far sì che messaggi molto lunghi non fossero interrotti, nel corso della trasmissione, da un attacco?

  2. Come rendere veloce la trasmissione dei messaggi?

  3. Come fare perchè computer con caratteristiche fisiche e linguaggi diversi potessero “parlare” tra loro e “capirsi”?

Le soluzione di questi tre problemi tecnologici hanno reso possibile Internet dal punto di vista fisico.

1967-68: elaborazione e produzione di packet switch (commutatore a pacchetti), ciò che fa funzionare Internet. I messaggi vengono “smontati” e “impacchettati” dal computer di partenza. Ad ogni pacchetto vengono assegnati dal computer gli elementi di riconoscimento.

Quando i pacchetti arrivano al computer di destinazione, vengono “rimontati” secondo l’ordine indicato nel pacchetto. I pacchetti del messaggio non seguono tutti la stessa strada; se, ad esempio il pacchetto n°6 trova la strada bloccata, cerca un’altra strada e si immette in quella. Una volta arrivati a destinazione, ci penserà il computer a “rimontare” i pacchetti nell’ordine giusto. Questa fu la soluzione al problema n° 1 "Come far sì che messaggi molto lunghi non fossero interrotti, nel corso della trasmissione, da un attacco?" e in parte al n°2 "Come rendere veloce la trasmissione dei messaggi?"

All'epoca venivano anche indicati i possibili percorsi  per arrivare a destinazione.

1968: inizio della progettazione di un protocollo per fare comunicare i computer tra di loro. Inizia la serie di proposte di soluzioni al problema n°3 ” Come fare perchè computer con caratteristiche fisiche e linguaggi diversi potessero “parlare” tra loro e “capirsi”?

Alla fine del 1969 le università collegate erano quattro e ad ognuna di essa faceva capo un nodo. I computer utilizzati avevano ciascuno 12 Kb di memoria ed avevano le dimensioni di un frigorifero a due ante! (N.B.. Una agenda elettronica, che oggi ha le dimensioni di un blocco note, ha normalmente 128 kb)

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